Araldi del vuoto: Draculea. Figli delle tenebre (ABEditore)

Instagram: @brivididicarta | @lastambergadinchiostro

Il volto delle tenebre non è facile da scorgere, si nasconde nei meandri di una raccolta di racconti e documenti reali che riguardano il vampirismo e tutte le sue declinazioni, tutto questo arriva a noi grazie all’impeccabile lavoro di ABEditore che ci regala “Draculea. Figli delle tenebre”.

Data di uscita: Luglio

Acquistalo subito: Draculea

Editore: ABEditore
Collana: Piccoli Mondi Plus
A cura di: Lorenzo Incarbone
Traduzioni: A. Simoni, F. Cavallucci, A. Castello, R. Amato, T. Tonon, V. Muccichini, O. Esposto, A. Sgarbi, A. Tranfici, F. Felici, P. De Vita

Prezzo: € 15,00
Pagine: 368

Tra le figure più spaventose che popolano la nostra immaginazione, è assai raro trovarne di potenti e segnanti quanto quella del Vampiro, un essere capace di far scorrere tanto sangue quanto inchiostro sulle pagine che lo hanno immortalato. Infatti grande merito di questa spaventosa quanto legittima popolarità è indubbiamente della Letteratura che, affondando i suoi aguzzi canini nella cronaca e nella leggenda popolare, a partire dal 1600 ha saputo nutrire la propria immaginazione per dare vita immortale a una figura di una forza tale da imprimersi indelebilmente nell’immaginario collettivo. È precisamente in questa chiave che si vuole sviluppare questa selezione, offrendo al lettore un’alternanza di documenti e racconti, così che si possa proporre un confronto tra la figura che il folklore e la tradizione orale hanno marchiato nella coscienza popolare e quella che la Letteratura ha saputo cogliere e modellare, in particolare nella narrativa breve a cavallo tra ‘800 e ‘900.

A volte la conoscenza è racchiusa in uno scrigno, altre volte invece, quando si tratta di qualcosa di un po’ più oscuro possiamo quasi dire che essa si nasconda in una bara, coperta di nero con incisioni grottesche capaci di risvegliare gli incubi di chiunque vi posi gli occhi sopra. Perchè in fondo non tutta la conoscenza è innocua, alcune volte ciò che vogliamo scoprire può essere pericoloso, nocivo e alle volte può celare risvolti così tetri da mettere alla prova il nostro animo.

Dietro l’orrore si cela bellezza, così come dentro Draculea, un’edizione curata nei minimi dettagli da Lorenzo Incarbone, si nasconde in realtà una raccolta esaustiva e dettagliata di documenti reali e racconti che gravitano attorno al vampirismo, un fenomeno che è stato ampiamente usato sia in letteratura che in ogni altro tipo di media, ma che in questo caso viene trattato come approfondimento per unire i due mondi, da una parte la realtà e dall’altra la finzione.

La figura del vampiro viene spesso associata ad un essere sovrannaturale che per sopravvivere necessita del sangue altrui, di assorbire quella forza vitale che ad esso manca in quanto non morto. Nella cultura moderna i vampiri vengono raffigurati come creature superbe, spesso dedite a pratiche che per una persona normale rappresenterebbero un tabù, ma in realtà le storie su questi esseri sono molto più antiche e affondano le radici nelle leggende e nel folclore dell’Europa dell’est, di molto antecedenti anche alle opere di John Polidori e Bram Stoker. 

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Nel corso dei secoli ci sono stati veri o presunti casi di vampirismo ai quali si sono interessati diversi studiosi, in primo luogo per accertarsi della veridicità delle fonti, in secondo luogo invece per cercare di dare una spiegazione logica e razionale a questo fenomeno, che incuteva grande terrore nella popolazione, arrivando al punto da temere di veder risorgere i morti dalle tombe, come ci viene raccontato dai documenti selezionati in questa raccolta e di cui ve ne accenno qualcuno.

Augustin Calmet nel suo saggio inquadra il fenomeno focalizzandosi sui cosiddetti Vampiri di Ungheria, Moravia, Slesia e Polonia, partendo dall’origine del termine in lingua Schiavona, ovvero Oupiri, sanguisuga e il modo in cui queste apparizioni di redivivi si facevano via via più frequenti, cercando per quanto possibile di dare e darsi una spiegazione a ciò che succedeva all’epoca, ma era chiara una cosa: i vampiri tendevano a prosciugare la linfa vitale delle loro vittime e per debellare questa sciagura c’era bisogno di un atto estremo per far sì che questa volta la morte avvenisse per davvero.

Uno dei casi più eclatanti di vampirismo è proprio quello di Peter Plogojowitz, redivivo che dopo la sua sepoltura ha continuato a presentarsi agli abitanti del suo villaggio che furono costretti loro malgrado a disseppellirne il cadavere e bruciarlo completamente. Per non parlare di Arnold Paole, l’ex soldato morso in battaglia da un presunto vampiro, un turco, che lo avrebbe infettato con una strana malattia che lo ha portato nella tomba e successivamente anche fuori da essa. Anche Henry More racconta nel suo “Un antidoto contro l’ateismo” di un peculiare caso in Slesia, dove il calzolaio che nonostante fosse ormai morto da circa otto mesi non presentava alcun segno di decomposizione sul suo corpo o Johannes Cuntius, la cui morte pare un racconto dell’orrore con tanto di apparizioni spettrali e incubi deliranti.

Diviso in tre parti: Paradigma, Unicum e Remoto, questa raccolta tratta il vampirismo sotto tutti i punti di vista, portandoci in terre sempre più lontane e alternando fonti storiche a racconti di fantasia di autori che sono stati in grado trasporre le dicerie e gli orrori delle storie popolari su carta, dando il loro tocco personale e in certi casi reinterpretando la figura dell’oupiro, rendendolo più simile a ciò che conosciamo oggi ma non per questo meno agghiacciante. 

È un viaggio per la mente, ma anche per gli occhi. Le illustrazioni che accompagnano l’opera sembrano quasi distillare l’essenza di ciò di cui si parla, così come la scelta “artigianale” di invecchiare le pagine ci riporta alla scoperta di secoli mai vissuti e che in qualche modo quando si tratta di ABEditore sottolineano soltanto la loro passione e amore in ogni singola opera che realizzano.

In fin dei conti quest’opera non si limita solo ad introdurre la figura del vampiro, ma scava a fondo nelle sue origini, sviscerando una curiosità secolare su una delle creature più affascinanti dell’immaginario horror, portando alla luce non solo la sua complessità, ma anche vere e proprie testimonianze del terrore che correva lungo le strade quando calava la notte e il buio inghiottiva ogni speranza che i morti restassero lì dove erano stati sepolti.

«A coloro danno il nome di Vampiri o Oupiri, che in lingua Schiavona significa una sanguisuga».

 

 

 

disclaimer: si ringrazia l’ufficio stampa di ABEditore per la copia omaggio.

 

 

 

 

 

May the Force be with you!
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